Febbraio 17, 2022 2:54 pm

Sì! Waze per la collettività: collaborazione, utilità e business

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Quando Pagine Sì! Spa decise di attivare la partnership con WAZE fu subito chiaro che tra le ragioni di questa scelta non c’era una strategia esclusivamente di business: una delle ragioni principali era il taglio spiccatamente collaborativo dell’applicazione.

Così è nato Sì! Waze, mettendo insieme una grande azienda digitale italiana con l’app di navigazione gratuita di proprietà di Google. L’idea si basa sulla collaborazione tra gli utenti di Waze (la community dei cosiddetti “wazers”): ad oggi stiamo parlando di un’applicazione che conta 140 milioni di utenti al mondo, è presente in oltre 185 paesi ed è disponibile in più di 56 lingue.

Waze ha in breve una peculiarità collaborativa che fa affidamento sul crowdsourcing: si fonda quindi sul contributo degli wazers che, in modo più e meno attivo, arricchiscono la piattaforma.

Per fare un esempio pratico: capita a tutti prima o poi di guidare la propria auto e incontrare un qualsiasi ostacolo presente sulla carreggiata; ecco in questi casi l’utente dell’app ha la possibilità, grazie a un pulsante dedicato, di attivare la condivisione in tempo reale di questa informazione.

Viene così inviato un “segnale di pericolo” nei confronti di tutti gli altri utenti dell’app, che usufruiscono così di un nuovo avviso, spesso utile, talvolta addirittura determinante per evitare incidenti. Allo stesso modo è possibile segnalare anche informazioni sul traffico e sulle condizioni stradali, su incidenti, ingorghi, strade chiuse, e altro ancora.

Certo, solo una piccola percentuale di utenti si “spende” nell’editing delle mappe, ma sui grandi numeri di Waze stiamo comunque parlando di circa mezzo milione di “editor”, persone in carne ossa che contribuiscono alla condivisione delle informazioni stradali, e migliaia di essi sono nostri connazionali.

Per dare un’idea dello sviluppo collaborativo di Waze basti inoltre pensare che l’applicazione di proprietà di Google si avvale di più di mille traduttori e addirittura 50.000 addetti “beta tester” che eseguono regolarmente controlli sulle app Android e iOS.

Un vero e proprio esercito insomma, che favorisce lo sviluppo e il successo di un’applicazione sempre più utile per chi la usa, e sempre più interessante per chi decide di promuovere la propria attività su di essa.


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